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Suicidio al Carcere di Cuneo, Blengino e Depetro (Radicali): "Situazione sempre più fuori dall'alveo costituz

16-01-2024 10:39

Ufficio stampa

Comunicato stampa,

Suicidio al Carcere di Cuneo, Blengino e Depetro (Radicali): "Situazione sempre più fuori dall'alveo costituzionale"

“Apprendiamo dalla testata Cuneodice.it di un ennesimo caso di suicidio avvenuto all’interno del carcere di Cuneo. Dopo due anni consecutivi con un nu

 

“Apprendiamo dalla testata Cuneodice.it di un ennesimo caso di suicidio avvenuto all’interno del carcere di Cuneo. Dopo due anni consecutivi con un numero record di persone recluse che si sono tolte la vita, il 2024 è iniziato con nuovi drammatici fatti che raccontano bene di un carcere sempre più fuori dall’alveo costituzionale”. Così in una nota Filippo Blengino, Segretario di Radicali Cuneo “G. Donadei”, e Alice Depetro, membro di Direzione.

 

“Con un tasso di sovraffollamento da capogiro - proseguono i due -, carenze croniche di agenti di Polizia Penitenziaria, educatori, medici e iniziative rieducative, nel 2024 i detenuti arriveranno a sfiorare le 67mila unità a fronte di 47mila posti. Tanto per intenderci, l’ultimo indulto risale al 2006, quando le carceri ospitavano 62.000 persone. A tutto ciò si aggiunga un allarme salute mentale, che abbiamo appurato nelle nostre visite anche al carcere di Cuneo ma che riguarda tutto il Paese: carenze di psichiatri, psicofarmaci che scorrono come fiumi con un utilizzo, in media, di cinque volte superiore rispetto all’esterno, impossibilità di trattare e gestire persone che avrebbero necessità di altre strutture e personale. Servono interventi urgenti per una situazione al collasso; non bastano i proclami che finiscono solo con il peggiorare la situazione, o la creazione di nuovi reati. La proposta dell’on. Riccardo Magi sulle case di reinserimento sociale rappresenta un piccolo ma significativo passo in avanti, che deve portare ad una riforma strutturale e al progressivo smantellamento del sistema carcere per come lo intendiamo oggi. Altrimenti, inevitabilmente, nuove condanne da parte Corte Europea dei Diritti Umani non tarderanno ad arrivare” – concludono.

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