Alcuni gruppi politici non attualmente presenti in parlamento, grazie ad una legge elettorale confusionaria, complicata, capace solo di creare una governabilità complicatissima e ricca di orpelli procedurali, prevede tra l’altro la necessità di raccogliere almeno 60.000 firme autenticate da pubblico ufficiale e redatte a mano entro agosto, lamentano la assoluta difficoltà di rispettare questa regola in una campagna elettorale brevissima ed agostana, mai avvenuta prima in questo periodo dell’anno se non all’inizio del secolo scorso. Si rasenta un non rispetto della costituzione e una situazione discriminatoria fra i partiti come denunciato dalla associazione Luca Coscioni, soprattutto a danno di piccoli partiti. Ho preso atto della particolare situazione e della mancata risposta delle istituzioni alla istanza di accettare la firma digitale con SPID per consentire una facilitazione del compito gravoso e consentire a tutti i partiti una pari opportunità e mi sono chiesto cosa potevo fare nel mio piccolo per ovviare a questa ingiustizia.
Apprendo che a Cuneo in data 4 agosto 2022 il partito Italia Sovrana e popolare di Rizzo e Toscano presso un bar di Corso Galileo organizza un banchetto per la raccolta delle firme. Io non condivido la loro adesione a quello che chiamo il partito dei no e la loro posizione pacifista che ritengo inadatta ad una soluzione soddisfacente del conflitto che il criminale Putin ha portato in Ucraina, ma proprio per questo decido di recarmi al loro banchetto per apporre la mia firma, sottolineando loro la mia non adesione alla loro politica, ma radicalmente impegnato a rispettare lil mio senso della giustizia che vuol contrastare, per quanto possibile, tutte quelle norme che rendono complicata la vita politica ad alcuni piuttosto che ad altri, che negano diritti e libertà, che non consentono ad alcuni di formare una famiglia, ad altri di decidere della propria vita e della sua conclusione, che vogliono segregare persone nate in Italia, pur dopo un percorso di studio atto a farne degli italiani, lasciandoli degli apolidi, che vogliono tentare di ritornare ad impedire alle donne una maternità responsabile e libera apponendo ostacoli di tutti i tipi alle loro scelte, nascondendo la situazione reale del personale medico sanitario obiettore di coscienza, e tanti altri. Un piccolo, piccolissimo seme il mio, buttato in campo, magari non condiviso da tutti ma che vuol dimostrare un principio: la battaglia politica può essere acerrima ma rispettosa dei diritti di tutti, deve consentire pari opportunità universalmente riconosciute soprattutto a coloro che non la pensano come noi ai quali vogliamo dimostrare che la forza delle nostre idee non teme concorrenza e non approfitta di lacci e lacciuoli per battere l’avversario.
Anche questo è essere radicali.