Continuano le difficoltà all'interno del carcere cuneese. Nel pomeriggio dl 9 gennaio una nuova rissa si è scatenata tra due detenuti ed ha richiesto l'intervento delle guardie in servizio. Un agente è stato ferito. E' soltanto di poche settimane fa, la notizia della rivolta sempre all'interno del penitenziario sito in zona Cerialdo. Il problema del carcere in questione è diventato serio ed incontrollato, non è presente una direzione efficiente e detenuti sono completamente isolati a causa della pandemia.
''Certo, la situazione è preoccupante, come denuncia l'Osapp, ma non solo per i poliziotti penitenziari, costretti a lavorare in condizioni difficili. La violenza mai è giustificata, ma lo Stato deve prevenire situazioni di tensione. Il Covid ha isolato totalmente i detenuti in carceri che, da sempre, puniscono e non rieducano, isolano e non reintegrano. L'intervento dello Stato serve eccome, ma non a potenziare gli agenti, per lo meno non solo, ma a depenalizzare alcuni reati, come quelli legati alle droghe, a cambiare musica tramite l'amnistia e puntare maggiormente su pene alternative per i reati meno gravi. La certezza della giustizia, i tribunali disintasati, le carceri non sovraffollate ed un sistema sostenibile si ottiene con politiche razionali, umane, civili e lungimiranti" dichiara Filippo Blengino, segretario dell'Associazione Radicali Cuneo- Gianfranco Donadei.