Il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza in Italia è seriamente messo a rischio dal numero abnorme di medici ginecologi obiettori di coscienza. Se da un lato la Legge 194/1978 consente al ginecologo l’obiezione di coscienza, dall’altro si impone alle singole strutture sanitarie pubbliche di garantire il servizio. In molti ospedali d’Italia, nonostante ciò, il servizio non è garantito, e la donna che vuole interrompere la propria gravidanza è costretta a spostarsi decine di chilometri, se non centinaia, prima di poter esercitare i propri diritti.
Lo scorso 9 gennaio abbiamo presentato un'istanza di accesso civico generalizzato all'ASL CN1, ASL CN2 e all'Azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo con lo scopo di monitorare anche in zona la situazione. Di seguito pubblichiamo i dati ottenuti, alcuni dei quali sono allarmanti!
Provincia di Cuneo (strutture pubbliche)
Totale ginecologi in servizio: 53
Obiettori: 24
Percentuale obiettori: 45%
P.O. Verduno
Totale ginecologi in servizio: 15
Obiettori: 8
Percentuale obiettori: 53%
Mondovì - Ceva
Totale ginecologi in servizio: 8
Obiettori: 7
Percentuale obiettori: 88%
Savigliano, Saluzzo, Fossano
Totale ginecologi in servizio: 8
Obiettori: 2
Percentuale obiettori: 25%
S.S.D. Consultorio
Totale ginecologi in servizio: 6
Obiettori: 2
Percentuale obiettori: 33%
A.O. Santa Croce e Carle di Cuneo
Totale ginecologi in servizio: 16
Obiettori: 5
Percentuale obiettori: 31%
(I dati sono stati forniti dalle amministrazioni sanitarie a gennaio 2022)