"Voglio chiedervi come mai quattro stupratori seriali vengono lasciati liberi , ditemelo voi…”
Inizia così lo sfogo del sig Beppe Grillo pubblicato dallo stesso sul suo profilo social.
Un padre in difficoltà per evidenti ragioni, la prima delle quali avere un figlio coglione (nella migliore delle ipotesi) come lui stesso sottolinea.
Ma procediamo con ordine, Beppe commette il primo errore quando, non potendo ricevere risposta sensata in merito ai ritardi ed alle contraddizioni della giustizia, si pone nella testa degli inquirenti immaginandola a suo gusto e descrivendola cosi:
“Forse perché avete visto il video e vi siete resi conto che erano ragazzi con il pisello di fuori che si divertivano ? O forse perché la ragazza il giorno dopo ha fatto sport? O forse perché la ragazza ha denunciato dopo 8 giorni ..strano “ e qui commette il secondo e più pesante errore, sottolinea ed ammette di ritenerlo strano anche lui ( evidentemente ignorante in materia di dinamiche post trauma ) non solo ma addirittura scagiona i ragazzi sulla base di questa “stranezza".
Caro Beppe, hai detto una grossa cazzata e penso che te ne sia reso conto tu stesso, tuttavia non approvo la tua crocifissione, ma prendo spunto per qualche riflessione .
-Ciro Grillo ad oggi è un cittadino innocente e Beppe è un padre che lo difende, non difende un colpevole (quello c'è chi lo fa legittimamente di mestiere) ma un innocente accusato di uno tra i peggiori reati, quindi l’angoscia e la rabbia di un padre che crede all’innocenza del proprio figlio mi paiono scontate.
-Quanto al contesto vorrei sottolineare che il tema del suo post non era "dibattito tra giuristi sul tempo limite di denuncia" altrimenti, sarebbe stato curioso per molti, notare che un limite massimo esiste, precisamente entro 365 giorni, proprio grazie al M5S che ha modificato la legge (prima erano 180), termine che evidentemente tutte le altre sensibili coscienze politiche che oggi urlano al mostro , hanno ritenuto congruo per 30 anni... ).
-Un altra riflessione scomoda riguarda la modalità con cui alcuni, pochi o molti dei nostri figli “fanno festa” ubriacandosi (succedeva anche un tempo) drogandosi (succedeva molto raramente), e facendo sesso di gruppo (non succedeva mai, era già raro in due ) .
-Non sostengo la teoria del se l’era cercata, ma credo che si debba essere chiari su un concetto: se sono ubriaco/o o fatto/a o peggio entrambe le cose, sono una mina vagante per me stesso e per gli altri.
Posso essere, come nei casi purtroppo sempre più frequenti, vittima di uno stupro di gruppo, magari iniziato per gioco e in modo consenziente e poi finito male ( in tal caso il tribunale mi riterrà la parte offesa e debole perché psicologicamente fragile) oppure se finita la festa mi metto al volante e provoco un incidente mortale ( allora per il tribunale il mio stato alcolico diventa una aggravante non un elemento di debolezza) ma io sono sempre la stessa persona nelle stesse condizioni , pronto per divenire vittima o reo a mia insaputa ed impotenza.
Mi spiace non aver sentito alcuna condanna riferita al contesto alcolico post Billioner o dei party tra ragazzi in cui non manca la droga, l’ alcool ed è tutto concesso... sono ragazzi. Bene, sappiamo tutti che quel contesto è sempre in agguato ed aspetta serenamente le prossime vittime ed i prossimi carnefici .