Lo scorso settembre il Consiglio comunale di Cuneo ha approvato un nuovo Regolamento che introduce la cosiddetta “videosorveglianza partecipata”, che permetterà ai cittadini di installare, in punti strategici della città, telecamere sulla via pubblica. Le immagini finirebbero nel server della Polizia locale e conservate fino a sette giorni. Un provvedimento che non piace ai Radicali cuneesi, i quali già a settembre scrissero a tutti i consiglieri comunali proponendo di sospendere il voto e richiedere un parere al Garante nazionale per la protezione dei dati nazionali. Ed è proprio a quest’ultimo organo che ieri (16 marzo 2021) i Radicali hanno protocollato un esposto.
Dichiara Filippo Blengino (Segretario di Radicali Cuneo): “la politica italiana, da sinistra a destra, è innamorata della videosorveglianza. Cuneo è una città in cui i reati, secondo i dati ufficiali, sono in continuo calo, ed è aberrante che la politica continui a cavalcare il tema della sicurezza per meri interessi elettorali. Nel 2019 la Granda era 94esima su 106 province per commissione di reati, secondo la lista del Sole24Ore. Eppure, il Comune ha già installato molte videocamere, ed ora che i soldi scarseggiano si è pensato di delegare ai privati il compito di montarne di nuove, fuori dalle proprie abitazioni o aziende in punti strategici. Noi crediamo che questo provvedimento violi palesemente il Regolamento Generale per la protezione dei dati personali e non vogliamo il Grande fratello a Cuneo! Per questo abbiamo segnalato il documento al Garante”
Di seguito si pubblica il testo dell'esposto:
Cuneo,16/03/202
Al Garante per la protezione dei dati persona
(protocollo@pec.gpdp.it)
Tramite Posta elettronica certificata
OGGETTO: Segnalazione ai sensi dell’art. 114 del Regolamento (UE) 2016/679.
Spett.le Garante per la protezione dei dati personali,
il sottoscritto, Filippo Blengino, nato a Cuneo il 20 giugno 2000, residente a***, legale rappresentante dell’Associazione per l’iniziativa politica “Radicali Cuneo – Gianfranco Donadei” con sede in Cuneo, Via XX Settembre civico 28, codice fiscale 96099610048, il quale ai fini del presente procedimento dichiara di voler ricevere comunicazione all’indirizzo di posta elettronica certificata radficalicuneo@pec.it
-evidenziando che in data 9 settembre 2020 la Giunta comunale del Comune di Cuneo ha presentato un progetto di “videosorveglianza partecipata”, approvato in via definitiva dal Consiglio comunale (si allega il testo), il quale include anche la possibilità per i cittadini di unire le proprie videocamere private alla rete di quelle già installate dalla polizia municipale
-tenuto conto che le riprese finiranno direttamente nei server della polizia locale; il trattamento dei dati, infatti, è fatto dal Comune e non dai cittadini che le installano, e le immagini saranno conservate sette giorni
-considerando che per essere ammessi alla rete partecipata: i cittadini devono installare almeno 4 telecamere; l’abitazione deve trovarsi in un punto significativo e strategico per quanto riguarda i fenomeni legati all’ordine pubblico; le videocamere dovranno rispettare delle caratteristiche tecniche stabilite dal regolamento; è necessario avere una linea internet adatta per il trasferimento dei dati, e bisogna dimostrare che l’apparato sarà mantenuto in sicurezza senza rischio che venga manomesso o rubato (il Comune fornirà anche un dispositivo per la trasmissione protetta dei dati)
-considerando che, secondo dati pubblici, i crimini commessi nella città di Cuneo sono in continuo calo;
-specificando che si ritiene tale provvedimento lesivo dei diritti dei cittadini, poco utile e che presenti profili di illegittimità
-visti gli artt.1 (co.5) e 6 del Regolamento approvato dal Comune
S E G N A L A
ai sensi dell’art. 114 del Regolamento (UE) 2016/679, al Garante per la protezione dei dati personali la delibera del Consiglio comunale allegata, chiedendo di assumere nei confronti del Comune di Cuneo ogni provvedimento ritenuto opportuno volto a tutelare il rispetto della privacy dei singoli
In fede,
Filippo Blengino